Prima di rispondere a queste domande sarà meglio chiarire quali siano le fonti del diritto internazionale del lavoro: sono sicuramente le convenzioni e le raccomandazioni raggiunte tramite l’OIL (Organizzazione internazionale del lavoro) e le interpretazioni di queste effettuate tramite la case-law dagli organi che si occupano di supervisionare l’OIL stesso.
A queste fonti vanno aggiunte le “risoluzioni”, ovvero quegli strumenti che vengono impiegati dalle conferenze internazionali del lavoro per temi particolari.
Importante a questo proposito è la costituzione dell’OIL, che contiene misure riguardanti il funzionamento dell’OIL e sui suoi organi, oltre che principi generali che contribuiscono a rappresentare una fonte diretta del diritto internazionale del lavoro.
Quali sono i principi che vengono fatti rispettare agli stati membri iscritti all’OIL?
- 1) Abolizione del lavoro forzato
- 2) Abolizione del lavoro minorile
- 3) Libertà sindacale
- 4) Divieto di discriminazione
Oltre alla costituzione per quanto riguarda l’OIL sono di fondamentale importanza anche le convenzioni e le raccomandazioni. La differenza tra convenzioni e raccomandazioni è che le prime impongono degli obblighi agli stati membri che le rattificano mentre le raccomandazioni servono più a creare delle linee guida, e non sono quindi obblighi ma indicazioni di principi da seguire per gli stati.
Infine, ultima fonte del diritto internazionale del lavoro nell’UE sono gli accordi che vengono stipulati dall’Unione Europea con i vari stati non facenti parte dell’unione o con altre organizzazioni di natura internazionale.